I casi di finta malattia sono più alti e frequenti di quanto si possa pensare. Purtroppo, è bene sapere che la denuncia di finta malattia no può partire da chiunque. Infatti, solo il datore di lavoro può chiamare il medico e richiedere una visita a domicilio per verificare che il dipendente rispetti le fasce orarie. Tuttavia, non significa che un collega che nota la cattiva condotta di un altro abbia le mani legate. Ci sono diversi modi per far quadrare le cose. speso i colleghi sanno benissimo che c’è qualcuno che fa il furbetto e che se ne sta al mare invece di andare al lavoro. Possono averne sentito parlare tra i corridoi, possono aver notato l’abbozzatura che spunta da sotto il colletto della camicia. I meno furbi addirittura si vantano davanti ai colleghi di avere saltato il lavoro lasciando a loro tutte le scartoffie da completare prima del weekend.

Infatti, spesso e volentieri capita che i colleghi abbiano il dente avvelenato perché sono costretti a sobbarcarsi il lavoro che il lavativo lascia indietro. La situazione crea tensione, disagi e confitti che possono essere celati o meno. sebbene questa spiacevole situazione esista in tanti posti di lavoro, in pochissimi si recano dal datore di lavoro per denunciare al finta malattia di un collega. Seppur del tutto corretto, è ancora visto come un comportamento da traditore. Infatti, chi fa la spia viene bollato come complice delle alte sfere ed escluso dagli altri colleghi.

La soluzione questa spada di Damocle è inviare una segnalazione anonima al dirigente che prenderà poi le misure più idonee. Un valido aiuto può pervenire da un investigatore privato Roma che si occupa di indagare su certi comportamenti sospetti. Può raccogliere delle prove e rivolgersi lui direttamente al datore di lavoro senza nominare chi lo ha chiamato. Anzi, tante volte è proprio il datore di lavoro che si rivolge a queste figure per avere il materiale necessario per licenziare chi si assenta dal lavoro senza essere davvero malato.

Di Grey