La federazione tra Lega e Forza Italia ha provocato una vera e propria crisi all’interno del partito fondato da Silvio Berlusconi. Lanciata dalle colonne de Il Giornale, la fusione a freddo tra i due partiti ha infatti trovato resistenze sempre più forti, capeggiate in particolare dalle ministre Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini. Le quali hanno trovato a loro volta un terreno sempre più fertile al loro diniego.
In base alle ultime indiscrezioni, sarebbero più di 50 i parlamentari contrari alla federazione e ad una mossa che è vista come la fine dei valori rappresentati da Forza Italia.
Se Berlusconi sembra ora pronto ad ascoltare i malumori, probabilmente spinto dal timore di una saldatura tra i contrari e “Coraggio Italia!”, il nuovo soggetto politico varato da Toti e Brugnaro, Matteo Salvini sembra però deciso ad andare avanti. Spinto probabilmente a farlo da sondaggi che danno la Lega in continuo regresso rispetto ai dati di due anni fa e da una leadership sempre più minacciata dalla crescita di Fratelli d’Italia.
Lo stesso Salvini, per giustificare la mossa della federazione, ha spiegato di volerla portare avanti in quanto secondo lui si avverte una esigenza sempre più decisa di semplificazione. La quale viene giustificata dalla necessità di una compattezza la quale, però, è sempre più smentita dalle mosse di una politica che tende invece alla confusione. Con un via vai di sigle e nuovi soggetti politici i quali sono la diretta conseguenza di una lontananza sempre più marcata tra eletti ed elettori. Alla quale non sono certo iniziative come la federazione tra Lega e Forza Italia a poter porre rimedio.

Di Dario