Nel momento in cui si demolisce un’automobile, viene rilasciato il cosiddetto certificato di rottamazione, un documento estremamente importante che deve contenere per forza alcune informazioni dettagliate pena la sua invalidità. Infatti, se una di queste parti non è compilata correttamente e nel modo completo, il certificato diventa semplicemente della cartastraccia e non svolge le sue funzioni, tra cui lo scarico di responsabilità per il proprietario che ha consegnato il veicolo allo sfasciacarrozze.

L’anagrafica del proprietario

In un certificato di rottamazione sono sempre presenti i dati relativi al proprietario il quale quindi deve sempre presentare un documento di identità. Si indicano nome cognome e altre informazioni per identificare il proprietario del veicolo che deve essere demolito.

I dati relativi al centro di rottamazione

Una seconda parte del documento noto come certificato di rottamazione contiene tutti i dati relativi allo sfasciacarrozze. In pratica, bisogna che ci sia una precisa indicazione in merito al titolare legale del centro. Inoltre, è indispensabile che sia presente il numero di autorizzazione e anche chi ha rilasciato tale autorizzazione venga indicato con precisione altrimenti il certificato perde la sua validità.

I dati dell’automobile

Ovviamente, all’interno del certificato devono esserci tutti i dati necessari per identificare in maniera univoca il veicolo da demolire. Tutti questi dati vengono presi dal libretto, noto anche quello che in realtà si chiamerebbe carta di circolazione. Bisogna indicare marca, modello, anno, targa e altri dati di questo tipo.

L’impego alla cancellazione dal PRA

Infine, un’ultima sezione del certificato di rottamazione riguarda l’impegno alla cancellazione dal pubblico registro automobilistico.si tratta della promessa di presentare questo documento presso il più vicino sportello Aci perché il veicolo appena demolito e rottamata e venga cancellato dal registro e non risulti più circolante. In pratica, si tratta di un’operazione che consente di non dover più pagare né la copertura assicurata né tantomeno il bollo auto, quello che si chiama tassa automobilistica, un costo piuttosto oneroso che pesa sulle tasche degli italiani.

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Di Grey